Etica pret-a-porter

È evidente che esiste una distinzione tra «etica universale – cioè il comportamento di una persona nei confronti di tutti coloro con cui intrattiene relazioni sociali o professionali – ed etica particolare, ovvero il comportamento di una persona nei confronti di chi gli è vicino, parenti e amici. Si presuppone che esista una coerenza fra questi due tipi di etica, ma di fatto spesso accade che si presenti una contraddizione sostanziale, contraddizione che ci impone di interrogarci: quale delle due etiche è più importante per noi? Quale consideriamo prioritaria?» (Eshkol Nevo) Naturalmente la domanda è retorica: di volta in volta, secondo il contesto, si apre l’armadio e si sceglie l’abito più adatto per l’occasione: quello più vantaggioso per sé stessi e per il proprio clan.

La banalità sta bene su tutto

Manie di grandezza, razzismo, sessismo e omofobia a livelli tali che perfino il ministro della Difesa di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, le ha definite “farneticazioni personali”. È questo il contenuto di “Il mondo al contrario”, libro scritto e autopubblicato su Amazon dal generale dell’Esercito italiano Roberto Vannacci, da cui l’Esercito ha preso le distanze, aprendo un procedimento disciplinare contro l’ufficiale e rimuovendolo dal suo incarico a capo dell’Istituto geografico militare di Firenze. (da Wired.it)

Una questione vecchia come il cucco

In Italia non è ancora uscito, ma in America ha già suscitato un fiume di discussioni. Il libro di Claire Dederer, “Monster. A fan’s dilemma” pone la consueta domanda: ” Possiamo ancora apprezzare i quadri, i film, i libri, la musica, in altre parole l’arte di artisti di cui scopriamo che hanno fatto cose discutibili o addirittura terribili?” Un vecchio problema che deriva dall’ipocrita rifiuto di accettare la natura umana così com’è davvero.

Quarantatre anni dopo

Sabato 2 agosto 1980, alle ore 10:25 una terribile esplosione, udita anche a chilometri di distanza, fece crollare un’ala della Stazione di Bologna investendo anche il treno Ancona-Basilea fermo al primo binario, nonché lo spazio esterno dedicato ai taxi. La bomba era stata posizionata all’interno della sala d’aspetto di seconda classe. Rimasero uccise 85 persone, 200 furono ferite. A distanza di 43 anni, l’orologio alla Stazione Centrale di Bologna è ancora fermo a quell’ora. Per la prima volta l’anniversario della bomba coincide con un governo guidato da una premier di destra. Quella stessa destra che annovera frange di esponenti politici che, più o meno apertamente, mettono in discussione le sentenze che indicano quali eseccutori materiali l’eversione neofascista, finanziata e coperta dalla P2 di Licio Gelli e coperta da apparati dello Stato.

Dove finiremo signora mia

Alain Elkann ha 73 anni ed è il padre di John, amministratore delegato della Exor, nonché editore del gruppo editoriale Gedi di cui fa parte anche il quotidiano Repubblica. Elkann è un giornalista e uno scrittore: ha collaborato con quotidiani e riviste come La Stampa, Repubblica, Nuovi Argomenti, The Literary Review, Shalom e Panta. Hanno riscosso successo i suoi libri-intervista pubblicati nel corso degli anni: Vita di Moravia (1990, con A. Moravia), Cambiare il cuore (1993, con il cardinale C. M. Martini) ed Essere ebreo (1994, con il rabbino E. Toaff). È un pensatore innovativo: per lui infatti la vera catastrofe del mondo di oggi – almeno in Italia e soprattutto sui treni – sono i giovani.

Andrà tutto bene. Forse.

Sindrome di Peter Pan è un’espressione utilizzata per la prima volta dallo psicologo Dan Kiley nel suo libro “The Peter Pan syndrome: men who have never grown up” del 1983, in cui parla del fenomeno per cui alcune persone si rifiutano di vivere come adulti rimanendo ancorati al mondo infantile, proprio come narra il racconto di Peter Pan. Questo fenomeno, conosciuto anche come neotenia psichica, può provocare grande disagio e difficoltà nella vita quotidiana.

L’arte del romanzo

È morto lo scrittore Milan Kundera, uno dei massimi rappresentanti del romanzo della fine del Novecento. Si è spento a 94 anni ieri a Parigi, dove si era trasferito dal 1975. Aveva ottenuto la cittadinanza francese nel 1981. Era nato a Brno, il 1 aprile 1929. Il suo primo grande successo fu “Lo scherzo”, del 1967. Seguito da “Il valzer degli addii”, quindi nel 1984 dal successo planetario de “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. (ANSA)

Il tragicomico ministero dell’incultura

Il Ministero della cultura (MiC) è un dicastero del governo italiano. È preposto alla tutela della cultura e dello spettacolo e alla conservazione del patrimonio artistico, culturale e del paesaggio. Nato nel 1974 come Ministero per i beni culturali e ambientali, negli anni ha assunto diverse denominazioni. L’attuale ministro è Gennaro Sangiuliano, in carica dal 22 ottobre 2022. (da Wikipedia)

Sugli Altopiani Scozzesi

Le Highlands scozzesi (in gaelico scozzese A’ Ghàidhealtachd, “la terra dei Gaeli”; in lingua scozzese the Hielands ovvero “gli Altipiani”) sono la regione montuosa della Scozia, posta a nord e ad ovest del Regno Unito. Esse sono comunemente descritte come una delle più belle e scenografiche regioni dell’Europa. (da Wikipedia) “My heart’s in the Highlands” è un poema scritta dal poeta e compositore scozzese Robert Burns (1759 – 1796) adattandola alla ballata tradizionale “Failte na Miosg”. Arvo Pärt lo ha arrangiato per organo e voce.

Pregiudizi e palle di cannone

Quando parliamo di un carattere «introverso», o di una tendenza dominante all’«introversione», in genere non stiamo evocando qualcosa di auspicabile per noi o per i nostri cari. Appresa in un modo o nell’altro fin dall’infanzia, la definizione dell’uomo come animale sociale è, prima di ogni altra cosa, rassicurante. Da sociale a social, poi, il passo è ormai così breve da risultare ahimè impercettibile alla stragrande maggioranza. La connotazione negativa, o addirittura patologica, dell’introversione è simile a quella che riguarda i concetti di egoismo, di narcisismo, di perdita del senso della realtà e dell’empatia. Il gregge umano non si regge semplicemente sull’istinto: esige da ogni singola pecora attenzione e partecipazione, e guarda con sospetto ogni ripiegamento su sé stessi, come se si trattasse di una vera diserzione. (Emanuele Trevi)