Beata innocenza

4 marzo 2021: Zingaretti si dimette da segretario del PD, l’annuncio su Facebook: «Nel partito si parla solo di poltrone, mi vergogno. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità.» (adnkronos.com) È

7 marzo 2021. Da ‘Live non è la D’Urso‘ su Canale 5: «C’è una cosa che mi ha dato fastidio: tutti insieme abbiamo voluto il governo Conte, abbiamo sostenuto questo governo, il gruppo dirigente l’ha difesa questa scelta. Quando questo progetto non è andato in porto ci siamo girati e non c’era più nessuno.» (adnkronos.com)

Quale sarebbe la notizia? Forse questa: «Mi sono girato indietro e non c’era più nessuno.» Po’ra stella! D’altronde ha ragione: come poteva sospettare. Zingaretti col PD (e assimilati) è stato solamente: prima segretario nazionale della Sinistra giovanile, poi presidente dell’Unione Internazionale della Gioventù Socialista, poi eurodeputato al Parlamento europeo, quindi presidente della provincia di Roma, dopodiché presidente di regione Lazio e infine segretario del partito stesso. Stava giusto cercando di capire come funzionano le cose lì dentro. Dev’essere brutto avere – così: da un momento all’altro – un simile disinganno.

In testata: Rosso Fiorentino, Angelo musicante – Olio su tavola, 1521. Galleria degli Uffizi, Firenze

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