Ammetto che purtroppo ho sempre sentito il bisogno di fare riferimento a un gruppo di appartenenza con cui magari condividere alcuni valori, ma non ho mai sul serio ragionato in termini di “generazione”. Errori ne facciamo e ne abbiamo fatto tutti. Se però parliamo delle condizioni sociali ed ecologiche in cui ci troviamo, e quindi delle principali cause che l’hanno determinata – cioè, semplificando: la bieca avidità e la perenne, miope smania di potere – ecco, di questo non intendo proprio farmi carico. Proprio no.
Apparteniamo tutti alla stessa orchestra, e suoniamo tutti – bene o male – qualche strumento: violino, viola, violoncello, contrabbasso, arpa, flauto, corno, clarinetto, percussioni, tromba, oboe, fagotto, ottavino che sia. Lo sconosciuto e irrilevante cimbasso, invece, che di solito non se lo fila nessuno e che magari è oggetto a sarcastica irrisione fin tanto che durano gli applausi – ecco che il povero cimbasso diventa subito orchestrale a pieno organico non appena iniziano le contestazioni. E allora: bona lè! Ma dabón dabón! (Ma davvero davvero!)