Stifter’s Dinge (Le cose di Stifter) di Heiner Goebbels – compositore e musicista tedesco, sperimentatore e creatore di installazioni tecno/performative – è una performance dedicata allo scrittore, poeta e pittore boemo di inizio Ottocento Adalbert Stifter. Stifter’s Dinge è – secondo le parole del compositore e regista tedesco – “una composizione per cinque pianoforti senza pianisti, una rappresentazione teatrale senza attori, una performance senza performer, in pratica un no-man show”. Le voci sono di William S. Burroughs, Malcolm X e Claude Lévi-Strauss, che racconta il suo piacere del viaggiare ma anche il suo desiderio di solitudine e la sua assoluta mancanza di fiducia nei confronti dell’uomo. Cinque amplificatori, cinque pianoforti disposti in verticale i cui martelletti sono guidati meccanicamente per produrre suoni, oppure rovesciati, aderenti a piastre di metallo, insieme a sacchetti di plastica che si riempiono con getti d’aria; e poi rulli, ventole, piatti, il tutto all’interno di una piattaforma che si muove avanzando impercettibilmente su rotaie verso il pubblico. In posizione ravvicinata rispetto al pubblico, tre vasche di eguali dimensioni che vengono riempite di sale e poi d’acqua. Impalpabili superfici che accolgono ombre, riflessi, parole, paesaggi mossi dalle vibrazioni acustiche. (Wolf Vostell) Un estratto di undici minuti della performance.