La cultura vale più della politica

Ischia, sera del 28 luglio 1883. A un sordo boato segue un violento terremoto. Il giovane Benedetto Croce – che soggiornava sulla collina di Casamicciola – perse la madre, il padre, la sorellina; lui rimase una notte e un giorno sepolto fino al collo. Il giorno dopo Benedetto fu estratto da due soldati; sulla sua salvezza è nata in tempi recenti una polemica tra Roberto Saviano e Marta Herling, nipote di Croce: secondo l’autore di Gomorra il giovane si salvò perché seguì il consiglio del padre morente che gli avrebbe detto «offri centomila lire a chi ti salva». Comunque sia, per fortuna Croce si è salvato ed è diventato il grande filosofo e intellettuale che sappiamo. L’isola, invece, dopo centoquaranta anni di “ricostruzione” è oggi un vero e proprio esempio di devastazione eco-urbanistica.

Il bene, il male

Buona parte dei viventi non si cura di definire il “bene”. In che cosa consiste, il bene? A chi lo si fa? Chi lo fa? Esiste un bene comune, applicabile a ogni uomo, a ogni razza, a ogni circostanza? Oppure il mio bene è il tuo male, e il bene del mio popolo il male del tuo? È eterno, il bene, immutabile, o forse quello che ieri era bene oggi diventa vizio, e il male di ieri è il bene di oggi? (Vasilij Grossman)

Tartufi

Morale e moralismo non sono la stessa cosa. La persona davvero morale difende l’importanza di certi valori, cerca di uniformare ad essi il PROPRIO comportamento e si sente chiamato a risponderne. Il moralista, invece, invoca una moralità vaga e sclerotizzata che riguarda soprattutto gli altri: la cosiddetta “società”, di cui in fondo ha paura e da cui cerca di proteggersi tentando di normalizzarla con parametri personali.

Un pericolo pubblico: l’architetto

Dal preambolo al Codice deontologico dell’architetto: “La professione di Architetto (…) è espressione di cultura e tecnica che impone doveri nei confronti della Società, che storicamente ne ha riconosciuto il ruolo nelle trasformazioni fisiche del territorio, nella valorizzazione e conservazione dei paesaggi, naturali e urbani, del patrimonio storico e artistico e nella pianificazione della città e del territorio, nell’ambito delle rispettive competenze (…) Per poter svolgere al meglio il suo compito, il Professionista ha il dovere di conservare la propria autonomia di giudizio e di difenderla da condizionamenti esterni di qualunque natura. Con la sua firma, dichiara e rivendica la responsabilità, intellettuale e tecnica, della prestazione espressa.”

Un anno dopo

Un anno di guerra: cade in queste ore il triste anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. L’impensabile nel cuore dell’Europa. Quello che gli stessi Paesi confinanti non volevano credere e che gli Stati Uniti invece prevedevano come imminente si scatenò nella notte del 24 febbraio 2022. Doveva essere una guerra lampo, con un attacco su tre fronti per arrivare a prendere i palazzi del potere di Kiev, dove insediare un governo fantoccio guidato da Mosca. Ma la reazione ucraina e i cattivi piani del Cremlino hanno fatto sì che quel progetto fallisse e che dal previsto blitzkrieg si passasse al più tragico e sanguinoso conflitto accesosi nel Vecchio Continente dal 1945. L’Alto commissariato per i diritti umani dell’Onu ha conteggiato finora 8.006 civili morti e 13.287 feriti. I bambini uccisi sono 487 e 954 quelli feriti. Si tratta di dati sottostimati, perché l’Ucraina non fornisce cifre, principalmente per non deprimere il morale del Paese durante la resistenza all’aggressione (solo a Mariupol si parla di oltre diecimila vittime). (da Avvenire.it)

Il mostro della porta accanto

La prima cosa che può venire in mente a chiunque, eppure non viene in mente agli “addetti ai lavori”, è che una volta che si riesce a farsi considerare artisti su cui investire, perfino senza ragione o quasi, da quel momento in poi si può fare qualunque cosa e questa cosa sarà considerata una significativa opera d’arte su cui riversare sofisticate teorizzazioni estetiche, etiche e politiche. (Alfonso Berardinelli)

Give peace a chance

Il New York Times ha pubblicato online, corredate dall’audio originale, le trascrizioni di migliaia di telefonate fatte lo scorso marzo da soldati russi in Ucraina a genitori, parenti, fidanzate, amici in Russia. Gli sono state passate dai servizi ucraini, che le avevano intercettate. Quindi si tratta di una scelta di parte. Ma il Times precisa che ci hanno lavorato per mesi, e sono arrivati alla conclusione che sono assolutamente autentiche.

Zeitgeist: lo spirito dei tempi

Stendhal nutriva un proverbiale amore per l’Italia; tuttavia ci giudicava ambigui e superficiali, sempre meno problematici, succubi di un nostro immaginario e inamovibile presente. «Quasi imprigionato in una specie di perpetua infanzia psicologica, l’italiano di Stendhal (…) è felice perché, se così si può dire, manca di prospettiva, trascorrendo la sua vita come “schiavo della sensazione attuale”, in un eterno presente dominato dal principio di piacere…» (Emanuele Trevi)

Le menzogne alle quali crediamo

Ma è bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che stiamo leggendo non ci sveglia come un pugno che ci martella sul cranio, perché dunque lo leggiamo? Buon Dio, saremmo felici anche se non avessimo dei libri, e quei libri che ci rendono felici potremmo, a rigore, scriverli da noi. Ma ciò di cui abbiamo bisogno sono quei libri che ci piombano addosso come la sfortuna, che ci perturbano profondamente come la morte di qualcuno che amiamo più di noi stessi, come un suicidio. (Franz Kafka – Da una lettera a Oskar Pollak, novembre 1903)