Il dito, la luna e il senso comune

Sarebbe insensato e frustrante tentare di stabilire con gli innumerevoli Crepet del nostro Paese (cit.: “chi ascolta musica trap diventa un drogato, uno che assume psicofarmaci”) una linea di comunicazione sul concetto di arte. Sappiamo infatti che non esiste una definizione assoluta, tutto e niente può essere arte. Tuttavia, se non si può definire cosa essa sia in positivo, Benedetto Croce, con il suo “Breviario di estetica”, ci soccorre in negativo: «Alla domanda su che cosa sia l’arte, io dirò subito, nel modo più semplice, che l’arte è visione o intuizione. L’artista produce un’immagine o fantasma; e colui che gusta l’arte volge l’occhio al punto che l’artista gli ha additato, guarda per lo spiraglio che colui gli ha aperto e riproduce in sé quell’immagine.» Questa risposta, aggiunge, «attinge insieme significato e forza da tutto ciò che essa implicitamente nega e da cui distingue l’arte.» Perciò indica subito le negazioni principali, quello che l’arte NON E’: 1) un fatto fisico; 2) un atto utilitario; 3) un atto morale; 4) una conoscenza concettuale. Fateci caso: proprio il contrario del cosiddetto “senso comune”, il quale, quando l’artista indica un punto, guarda sempre e solo da quelle parti lì.

Il diavolo è nei dettagli

«Il compito di una canzone è rendere enormi quei piccoli dettagli che altrimenti un osservatore distratto rischierebbe di trascurare», dice Frankie Hi-nrg mc. «E il ruolo dell’artista è, secondo me, quello di mostrare il piccolo, il dettaglio all’interno del quale sappiamo celarsi il diavolo. Lo spirito con cui ho scelto di partecipare a Vermi è questo: fornire una mia istantanea esasperata della di per sé esasperante situazione nella quale stiamo vivendo». Esasperazione che nella canzone fa sinonimo con il compromesso in quanto forma imperante delle relazioni umane. Vermi è una ritmata invettiva contro la vita al ribasso, sia essa declinata in politica o in arte, in economia o spiritualità. (Carmine Saviano)

Andrà tutto bene. Forse.

Sindrome di Peter Pan è un’espressione utilizzata per la prima volta dallo psicologo Dan Kiley nel suo libro “The Peter Pan syndrome: men who have never grown up” del 1983, in cui parla del fenomeno per cui alcune persone si rifiutano di vivere come adulti rimanendo ancorati al mondo infantile, proprio come narra il racconto di Peter Pan. Questo fenomeno, conosciuto anche come neotenia psichica, può provocare grande disagio e difficoltà nella vita quotidiana.

Sugli Altopiani Scozzesi

Le Highlands scozzesi (in gaelico scozzese A’ Ghàidhealtachd, “la terra dei Gaeli”; in lingua scozzese the Hielands ovvero “gli Altipiani”) sono la regione montuosa della Scozia, posta a nord e ad ovest del Regno Unito. Esse sono comunemente descritte come una delle più belle e scenografiche regioni dell’Europa. (da Wikipedia) “My heart’s in the Highlands” è un poema scritta dal poeta e compositore scozzese Robert Burns (1759 – 1796) adattandola alla ballata tradizionale “Failte na Miosg”. Arvo Pärt lo ha arrangiato per organo e voce.

San Giorgio con lucertole

I movimenti complottisti condividono molte caratteristiche con quelli religiosi: nei sostenitori di tali teorie troviamo una sorta di fede incondizionata nelle proprie convinzioni, le quali non possono essere confutate, dal momento che ogni azione per dimostrarne la falsità si trasforma nella prova dell’esistenza di un qualcosa di nascosto. Molto importante il ruolo rivestito dai social network, e in generale da Internet, i quali hanno assunto nel tempo un’importanza sempre maggiore per la circolazione di idee. Esistono molti siti web, blog e pagine social dedicate a questi temi ma il traffico che le frequenta è costituito per quasi la totalità da persone che già sostengono le teorie in questione. Ci si troverà quasi sempre all’interno delle cosiddette echo chambers (camere dell’eco), spazi virtuali creati sulle piattaforme social dall’algoritmo in cui l’utente si trova ad interagire maggiormente con altri individui che condividono le sue stesse posizioni. (dalla tesi di Laurea di Gianmaria Brizzi – Università degli Studi di Padova, 2022)

Grazie, Ryūichi Sakamoto

Ryuichi Sakamoto è morto all’età di 71 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Lo ha reso noto la sua agenzia, a distanza di qualche giorno dalla scomparsa, avvenuta martedì. (ANSA)

Scrittori o lettori, non importa

Se siamo fortunati, non importa se scrittori o lettori, finiremo l’ultimo paio di righe di un racconto e ce ne resteremo seduti un momento o due in silenzio. Idealmente, ci metteremo a riflettere su quello che abbiamo appena scritto o letto; magari il nostro cuore e la nostra mente avranno fatto un piccolo passo in avanti rispetto a dove erano prima. La temperatura del nostro corpo sarà salita, o scesa, di un grado. Poi, dopo aver ripreso a respirare regolarmente, ci ricomporremo, non importa se scrittori o lettori, ci alzeremo e, «creature di sangue caldo e nervi», come dice un personaggio di Čechov, passeremo alla nostra prossima occupazione: la vita. Sempre la vita. (Raymond Carver)

Le cose di Stifter

Stifter’s Dinge (Le cose di Stifter) di Heiner Goebbels – compositore e musicista tedesco, sperimentatore e creatore di installazioni tecno/performative – è una performance dedicata allo scrittore, poeta e pittore boemo di inizio Ottocento Adalbert Stifter. Stifter’s Dinge è – secondo le parole del compositore e regista tedesco – “una composizione per cinque pianoforti senza pianisti, una rappresentazione teatrale senza attori, una performance senza performer, in pratica un no-man show”. Le voci sono di William S. Burroughs, Malcolm X e Claude Lévi-Strauss, che racconta il suo piacere del viaggiare ma anche il suo desiderio di solitudine e la sua assoluta mancanza di fiducia nei confronti dell’uomo. Cinque amplificatori, cinque pianoforti disposti in verticale i cui martelletti sono guidati meccanicamente per produrre suoni, oppure rovesciati, aderenti a piastre di metallo, insieme a sacchetti di plastica che si riempiono con getti d’aria; e poi rulli, ventole, piatti, il tutto all’interno di una piattaforma che si muove avanzando impercettibilmente su rotaie verso il pubblico. In posizione ravvicinata rispetto al pubblico, tre vasche di eguali dimensioni che vengono riempite di sale e poi d’acqua. Impalpabili superfici che accolgono ombre, riflessi, parole, paesaggi mossi dalle vibrazioni acustiche. (Wolf Vostell) Un estratto di undici minuti della performance.

Da Giotto a Metastasio a Eminem

Giotto di Bondone (nato a Colle di Vespignano nel Mugello probabilmente nel 1267) è considerato l’artista che ha rinnovato la pittura italiana, così come Dante, suo contemporaneo, è ritenuto il ‘padre’ della lingua italiana. Pietro Metastasio, pseudonimo di Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi (Roma, 3 gennaio 1698 – Vienna, 12 aprile 1782), è stato un poeta, librettista, drammaturgo e presbitero italiano. È considerato il riformatore del melodramma italiano. Eminem, pseudonimo di Marshall Bruce Mathers III (St. Joseph, 17 ottobre 1972), è un rapper, produttore discografico e attore statunitense. È considerato uno dei migliori artisti hip hop di sempre.