“Esattamente il contrario” è un testo che lo scrittore Paolo Nori ha letto per la prima volta nel gennaio 2009 in un teatro di Cracovia, davanti a centinaia di studenti di Modena assieme ai quali e alla Fondazione Fossoli aveva compiuto il Viaggio della Memoria ad Auschwitz. Dodici anni dopo Cracovia, e per la Giornata della Memoria 2021, Nori ha ripreso “Esattamente il contrario” sabato scorso, nel teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore, su invito di Agorà, la stagione teatrale curata da Elena Di Gioia. Il reading è stato trasmesso in rete su Radio Emilia-Romagna e lo si può ancora vedere (www.radioemiliaromagna.it).
Prima di Nori, Irma, sua figlia, che ci sembra in qualche modo di conoscere già, grazie al libro “La bambina fulminante“, ha letto il discorso che Liliana Segre ha tenuto al Parlamento Europeo il 27 gennaio 2020. Il 27 gennaio 1945 Liliana Segre, tredicenne, cercava di sopravvivere alla Marcia della Morte da Auschwitz al lager di Ravensbrück. Nel suo testo Nori elenca ciò che è stato prima e dopo il male assoluto dei campi di sterminio: l’eugenetica, la teoria della razza, l’obbedienza. Da Francis Galton, il cugino di Charles Darwin che a metà Ottocento concepì di applicare la selezione evolutiva al genere umano, alla diffusione delle leggi eugenetiche, fino all’esperimento di Stanley Milgram, 1961, con cui si misurò l’obbedienza a ordini in contrasto con la propria coscienza: quasi totale. «Nessun uomo – ha detto Hannah Arendt su Adolf Eichmann, responsabile dell’organizzazione della deportazione di milioni di ebrei – ha il diritto di obbedire».
Milgram ideò il suo esperimento proprio durante il processo a Gerusalemme. «Lo shock non è scoprire quanto Eichmann sia simile a noi, ma quanto noi siamo simili ad Eichmann», ricorda Nori. E conclude: la salvezza, il “salvarsi insieme”, è disubbidire all’autorità che offende il nostro senso morale.
Ribellarsi agli ordini: «Esattamente il contrario di quel che ci viene insegnato fin da piccoli». (Brunella Torresin, la Repubblica Bologna, 25 gennaio 2021)