Lo dice bene Willie Peyote. «In qualsiasi attività esiste un limite che ciascuno pone ai compromessi. È una scelta personale e non giudico quelle altrui ovviamente. Dal canto mio cerco di ricordarmi sempre qual è il motivo per cui ho iniziato a scrivere, qual era il mio vero obiettivo e perché sognavo di poter fare questo mestiere, e in qualche modo mi sforzo di rimanere coerente con quell’idea lì. Basta avere in testa una lista di priorità chiara e accettarne serenamente le naturali conseguenze ». Prima del compromesso c’è la scelta e prima della scelta c’è la consapevolezza che far parte di una comunità significa innanzitutto rinunciare alla reiterazione esasperata delle propria volontà di affermazione. Ovvero quello che prima ci trasformava in benpensanti e che adesso ci muta in vermi.»