Le stragi degli altri

L’edizione Oscar Mondadori – Classici Moderni di Arcipelago Gulag di Aleksàndr Solženicyn, (1995) consiste di tre volumi per circa 1900 pagine complessive. E bisogna giungere fin quasi alla fine del terzo volume per leggere dell’ennesimo orrore: «Novočerkassk! Una delle città fatali della Russia. […] Le tenebre dell’ignoranza generale erano ancora così fitte sotto Chruščëv che non solo non s’è saputo nulla di Novočerkassk all’estero, non solo la radio occidentale non ce ne ha informato ma perfino le voci ne sono state troncate sul posto, non si sono diffuse, così che la maggior parte dei nostri connazionali ignora perfino il nome di questo evento: Novočerkassk, 2 giugno 1962. […] Si può affermare senza esagerazione che siamo in presenza di uno dei nodi della storia russa contemporanea. (Parte settima, III, La legge oggi – pag. 584)

La protesta iniziò il 1º giugno alla fabbrica di locomotive elettriche Budënnyj, quando i lavoratori della fonderia e della forgia smisero di lavorare dopo che la direzione dell’azienda aveva rifiutato di ascoltare le loro lamentele. Lo stato di tensione era anche il prodotto della decisione, presa quel giorno da Nikita Chruščëv, di aumentare il prezzo della carne e del burro. Contemporaneamente i dirigenti di Novočerkassk avevano aumentato l’orario di lavoro, con l’effetto di ridurre le paghe in termini reali. Entro il pomeriggio lo sciopero e le conseguenti discussioni si estesero a tutta la fabbrica. La protesta culminò con un corteo contro il municipio e la stazione di polizia: lo sciopero si estese ad altre fabbriche, con il coinvolgimento di migliaia di operai, quando si seppe che la polizia stessa aveva arrestato 30 lavoratori.

«I resoconti ufficiali del governo su quanto accadde in seguito sono vari e spesso in contraddizione tra loro. Non è chiaro se ad aprire il fuoco sui dimostranti siano stati gli uomini del KGB. Alcuni sostengono che i colpi di avvertimento esplosi in aria dal KGB finirono per colpire alcuni bambini che si erano arrampicati sugli alberi per seguire gli eventi. Secondo una fonte, il conflitto a fuoco nacque quando un operaio armato di pistola tentò di colpire un soldato armato di fucile mitragliatore. I colpi di mitragliatore del soldato finirono sulla folla che si era accalcata sul posto: 26 dimostranti morirono in seguito alle ferite riportate. Dopo le prime dimostrazioni quindi in città fu instaurato il coprifuoco, tuttavia la mattina seguente un altro gruppo di diverse centinaia di persone si riunì nuovamente in piazza. Centosedici di questi furono arrestati: quattordici furono in seguito giudicati colpevoli con un processo immediato e sette di essi furono condannati a morte. Gli altri ricevettero condanne variabili tra i 10 e i 15 anni di carcere.» (da Wikipedia)

Solženicyn scrive: «Un testimone oculare racconta: si aveva l’impressione che tutto fosse coperto di cadaveri, Ma naturalmente erano molti i feriti. Fonti diverse concordano abbastanza nello stimare che i morti furono dai settanta agli ottanta. […] Il sabato successivo a questo “sabato di sangue” la radio annunciò che “gli operai della fabbrica di elettromotrici si erano impegnati a realizzare il piano settennale prima della scadenza.»

Nel febbraio 2008 il presidente Vladimir Putin – durante una visita di lavoro nella regione di Rostov – ha deposto un mazzo di fiori al memoriale delle vittime del massacro di Novočerkassk del 1962. Garofani rossi: proprio come il sangue dei tanti innocenti e bambini che, sessant’anni dopo, questo orribile individuo sta cinicamente uccidendo in Ucraina.

Il brano Sunday Bloody Sunday degli U2 è contenuto nell’album War (1983 ) La Bloody Sundaydomenica di sangue, di cui parla la canzone è il 30 gennaio 1972. Quel giorno, nella città nordirlandese di Derry (Londonderry per gli Unionisti), l’esercito del Regno Unito sparò sui partecipanti a una manifestazione. Quattordici persone, civili disarmati, furono uccise e quattordici ferite.

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