Mi ricorderò di voi

«Stamattina ho appeso fuori dalla porta un foglio con su scritto: «Mi ricorderò di voi quando tutto sarà finito. Di voi che avete smantellato la sanità pubblica per finanziare centri di estetica e ora tuonate contro lo Stato perché mancano respiratori. Di voi farisei che, mentre pontificavate sulla vita, mettevate il profitto davanti alla vita stessa, e la difesa dei beni davanti a quella delle persone. Di voi, che ci avete coperto di veleni e lasciato desertificare l’Italia dei borghi; e di voi, volonterosi partigiani dell’economia del saccheggio, dello scarto e dello spreco, che avete de-localizzato in Asia e tolto lavoro alla nostra gente. E di voi, che avete coperto tutto questo, facendoci credere che il problema fossero gli immigrati, quando siete stati i primi a chiamarli per ingrassarvi il culo. E soprattutto di voi, ultra-liberisti da talk show, che avete smantellato cultura e senso del dovere, obbligandoci a gestire questa emergenza più con la polizia che con l’educazione civica. E infine di voi, che anche ora, nel momento estremo, seminate zizzania e bugie per coprire di fango chi senza clamore si spende per soccorrere gli ultimi». […]

Diventeremo una colonia di potenze altrui? La Cina, che ci ha contagiato tutti, già riparte mentre noi siamo lì come pugili suonati. Non credo sia una sconfitta delle democrazie, ma dell’individualismo sfrenato cui ci ha indotto la sottomissione della politica all’economia dello spreco. Mai come oggi, ne esce chi sa cantare in coro». (Paolo Rumiz – la Repubblica 27 marzo 2020)

Sottoscrivo tutto. Aggiungerei sommessamente all’elenco la moltitudine sterminata degli ignavi che, per apatia e viltà, non hanno mai preso partito o rischiato una scelta e si sono sempre appartati nel loro imbelle egoismo. Tuttavia, come insegna Dante: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.” (Inferno – III, 51)

 

 

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