La vita impossibile
“Preservare completamente se stessi, conservando traccia di ogni istante, di ogni oggetto con cui abbiamo avuto a che fare”. Così scriveva Christian Boltanski all’inizio della sua carriera. Trent’anni dopo, l’artista ha concepito un’installazione murale con lo stesso titolo della sua prima esposizione personale e del suo primo film. Un gruppo di vetrine schermate da una griglia ospita numerose, svariate testimonianze della sua vita, tanto personali quanto insignificanti. Anziché contribuire alla esemplare descrizione di una vita, le spesso illeggibili tracce documentali testimoniano invece l’impossibilità di ricostruire qualsiasi vita. Sebbene scrupolosamente assemblati, tutti questi documenti non soddisfano affatto la memoria dell’essere. (Traduzione della targhetta al Centro Pompidou di Parigi, collezione permanente, di “La vie impossible de C.B.” – 2001)