Credo comunque nell’aristocrazia, se questa è la parola giusta e se un democratico la può utilizzare. Non un’aristocrazia del potere ma … delle persone sensibili, premurose … I suoi membri si trovano in tutte le nazioni e in tutte le classi sociali, senza distinzione di età, e quando si incontrano si comprendono intuitivamente. Essi rappresentano la vera tradizione umana, la vittoria permanente della nostra strana specie sulla crudeltà e sul caos. Molti di loro muoiono nell’oscurità, pochi hanno raggiunto la fama. Sono sensibili verso gli altri quanto verso se stessi, sono premurosi senza essere assillanti; il loro coraggio non è boria, bensì il potere di resistere.
E.M. FORSTER, “What I Believe”, in Two cheers for democracy
“The Highly Sensitive Person” di Elaine Aron è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1996. La citazione di Forster riportata sopra si trova all’inizio di tutte le edizioni uscite nel tempo.
«Nel 1986 la psicologa americana Elaine Aron, psicoterapeuta e docente universitaria laureata presso l’università di Berkeley, scoprì la “Highly Sensitive Person” (HSP). Poco dopo comparirono varie pubblicazioni sia in America che in Europa sull’ipersensibilità e, seppure sia un argomento poco trattato in Italia, vari libri.
È impossibile dare una definizione precisa della persona altamente sensibile, che d’ora in poi chiameremo HSP, in quanto circa il 15% delle persone sia altamente sensibile e l’ipersensibilità sia solo una parte del carattere di queste persone. In pratica, le HSP sono più sensibili a stimoli sia esterni che interni di altri.» (da altamentesensibili.wordpress.com)
Da pochi giorni – precisamente dall’11 settembre – è disponibile l’edizione italiana: “Persone Altamente Sensibili – Come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge” (Mondadori, 2018). L’introduzione all’edizione italiana è della dottoressa Elena Lupo (Advanced Training HSP Consultant Persone Altamente Sensibili – HSP Italia™ www.personealtamentesensibili.it.) che scrive:
«La traduzione italiana di questo testo, pietra miliare per tutti gli studi successivi sul tratto dell’Alta Sensibilità, rappresenta un fondamentale punto di svolta per la sua diffusione anche nel nostro paese.
Per questa ragione, consapevoli della particolare accuratezza necessaria, abbiamo ritenuto utile fare alcune precisazioni terminologiche a favore del lettore.
La prima e più importante riguarda la traduzione del sintagma stesso “High Sensitivity”, che in italiano è spesso reso con “ipersensibilità”. Secondo diretta indicazione della dott.ssa Aron “ipersensibilità” sarebbe in realtà corrispondente a “Hyper Sensitivity”, che rimanderebbe a una condizione anormale, o addirittura patologica. La traduzione corretta, avallata dall’autrice stessa, è quindi il letterale “alta sensibilità”, e si riferisce a un elevato grado di sensibilità, che non è assolutamente da intendersi come patologico ma che rientra nel concetto di “normalità” comunemente intesa, in riferimento alle possibili caratteristiche generali della personalità. Di conseguenza anche l’acronimo HSP, ossia Highly Sensitive Person (o People), è da tradursi con “Persona/e Altamente Sensibile/i” (o PAS), piuttosto che con “ipersensibile/i”….»
Potremmo chiederci per quale motivo siano stati necessari oltre vent’anni per pubblicare questa edizione italiana, mentre altri autori e numerose altre pubblicazioni nel frattempo ne hanno diffuso i contenuti. Ma servirebbe a qualcosa? Forse no. Limitiamoci allora ad una semplice osservazione: “Finalmente!”