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Tag: David Crosby

20 Gennaio 2023

David Crosby

È morto all’età di 81 anni.

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Richard Avedon

Nato a New York nel 1923 da una famiglia di origine ebreo-russa, studia dapprima filosofia alla Columbia University, per poi dedicarsi alla fotografia da autodidatta.

Scapestrato e sempre in cerca di forti emozioni, nel 1942 abbandona gli studi, ritenuti noiosi, per arruolarsi nella Marina Militare come fotografo di autopsie e foto d’identità. Nel 1944 incontra Alexey Brodovitch, leggendario art director di Harper’s Bazar, con il quale inizia una fruttuosa collaborazione artistica.

Avedon rivoluziona la fotografia di moda del tempo, tralasciando le pose statiche, per introdurre uno stile giovane e anticonformista. Ispirato dal fotografo ungherese Martin Munkacsi, Avedon porta le sue modelle fuori dallo studio per realizzare ritratti “en plein air”, che giocano con il movimento e le pose.

Nel 1965 passa da Bazaar a Vogue. Tuttavia, il suo lavoro non si rivolge solo alla moda, rappresentando uno strumento per capire mutamenti politici, risvolti psicologici o filosofici. Così nel 1974 espone al MOMA di New York una serie sulla lenta morte del padre Jacob Israel Avedon, sconvolgendo critica e pubblico.

Si tratta di una commovente testimonianza dell’inevitabile declino di una personalità forte, nonché una tenera testimonianza del rapporto tra padre e figlio. In the American West infrange il mito del West a stelle e strisce focalizzando l’attenzione su minatori, braccianti, piccoli impiegati e disoccupati. Ancora dopo realizza una serie dedicata ai malati di mente del Louisiana State Hospital e una sequenza sulle vittime del napalm in Vietnam.

La novità di Avedon sta nell’aver dato pari dignità alle immagini “frivole” della moda ed a quelle “impegnate” che colgono l’attualità. La sua fotografia filtra la vita attraverso la luce dello stile. I contrasti, di eleganza e bellezza da una parte, brutalità e sofferenza dall’altra, vengono ovattati da composizioni al limite della perfezione. Ritratti che non sono il semplice frutto dell’osservazione, ma rappresentano atti creativi in cui la personalità forte e complessa di Avedon, riesce a cogliere diverse e molteplici sfaccettature di un soggetto.

Noto per il suo proverbiale distacco, Avedon non cercava mai un rapporto umano, mantenendo una distanza che talvolta sembrava crudele, asettica e quasi ostile. A questo riguardo, ricordiamo il celebre: “Sia clemente con me“, pronunciato da Henry Kissinger prima di essere fotografato. Maniaco della perfezione, il fotografo americano poteva scattare interi rullini prima di realizzare una foto buona. Avedon è riuscito a dare al soggetto una centralità indiscussa. I suoi scatti si caratterizzano per compostezza, perfezione formale, intensità e allo stesso tempo ironia e leggerezza.

Da una fotografia di moda in esterno, negli ultimi anni passa ad una sperimentazione in studio, costruendo immagini che isolano il soggetto dall’ambiente e ne esaltano la vitalità contro uno sfondo neutro, grazie alla luce fredda e calibrata del flash. (da  fotografia artistica.it)

In testata: Branderburg Gate #8, Berlin, Germany, New Year’s Eve, 1989

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