Quarantatre anni dopo

Sabato 2 agosto 1980, alle ore 10:25 una terribile esplosione, udita anche a chilometri di distanza, fece crollare un’ala della Stazione di Bologna investendo anche il treno Ancona-Basilea fermo al primo binario, nonché lo spazio esterno dedicato ai taxi. La bomba era stata posizionata all’interno della sala d’aspetto di seconda classe. Rimasero uccise 85 persone, 200 furono ferite. A distanza di 43 anni, l’orologio alla Stazione Centrale di Bologna è ancora fermo a quell’ora. Per la prima volta l’anniversario della bomba coincide con un governo guidato da una premier di destra. Quella stessa destra che annovera frange di esponenti politici che, più o meno apertamente, mettono in discussione le sentenze che indicano quali eseccutori materiali l’eversione neofascista, finanziata e coperta dalla P2 di Licio Gelli e coperta da apparati dello Stato.

Mahler, proprietà privata

La casetta di composizione di Gustav Mahler a Dobbiaco non è visitabile né visibile, neanche dall’esterno. Il nome del grande artista viene sfruttato esclusivamente a fini commerciali da imprenditori del tutto disinteressati alla cultura; e la pubblicità che si trova sui siti turistici ufficiali è ingannevole. Vergogna.