Una questione vecchia come il cucco

In Italia non è ancora uscito, ma in America ha già suscitato un fiume di discussioni. Il libro di Claire Dederer, “Monster. A fan’s dilemma” pone la consueta domanda: ” Possiamo ancora apprezzare i quadri, i film, i libri, la musica, in altre parole l’arte di artisti di cui scopriamo che hanno fatto cose discutibili o addirittura terribili?” Un vecchio problema che deriva dall’ipocrita rifiuto di accettare la natura umana così com’è davvero.

Esagerati

John Stuart Mill giunse a formularsi una domanda: “Supponi che tutti gli scopi della tua vita siano realizzati; che tutti i cambiamenti nelle istituzioni e opinioni possano effettuarsi interamente proprio in questo istante: sarebbe una grande gioia e felicità per te?” Con sgomento, si accorse che la risposta era: NO! “Le intere fondamenta su cui la mia vita era costruita crollarono”. Improvvisamente tutto era diventato “insipido e indifferente.” Roberto Calasso ha scritto che ai progressisti di tutte le specie – laici e religiosi – è sempre mancata la capacità e la lucida audacia per porsi la stessa domanda.

Gabbiani e discariche

Verso coloro che vogliono dare ai parti della loro fantasia un valore educativo, nobilitante, nazionale, o salubre come l’infuso di tiglio o l’olio di oliva, io ho il dente irrimediabilmente avvelenato. (Vladimir Nabokov)