La remissività è una colpa

Rispetto al secolo scorso, nel nuovo millennio sono specialmente mutate la posizione che la letteratura occupa nella società e l’uso che della letteratura stessa fanno gli attori sociali: per milioni di lettori, niente più che un passatempo. C’è tuttavia contraddizione tra i parametri di profondità e serietà delle opere di cultura e la dimensione di superficialità e leggerezza che siamo soliti attribuire allo svago. Per esempio: la grande letteratura moderna si è spesso distinta per i propri attacchi alle magagne dell’individualità e della società borghese. Ma può un passatempo dire di no? E cosa resta, oggi, di quell’individuo, e delle sue magagne? (Gianluigi Simonetti)

Il falò delle verità

L’Accademia è quel posto dove politici, scrittori, architetti si parlano tra loro e si convincono di essere i migliori del mondo. «Quando costruisci una realtà parallela, finisci per crederci. Putin è vittima della sua stessa propaganda. Perché dopo un po’ non ti rendi più conto che la propaganda è menzogna. Rinunci a esplorare il terreno, e ti chiudi nell’Accademia di cui parlavamo, quella in cui tutti si danno ragione» (Renzo Piano). Ovviamente il ragionamento non vale solo per il presidente russo, ma anche per chiunque ritenga di portarsi una volta per tutte la sua verità in tasca.

Il candido idiota

  Tra le molte opere di Dostoevskij che adoro, la preferita è senz’altro  L’idiota. La stesura di questo romanzo fu iniziata a Ginevra nel settembre del 1867, proseguì poi a Vevey (sul lago di Ginevra), poi a Milano, e terminò nel gennaio del 1869…