“Il caffè” di Massimo Gramellini (Corriere della Sera – 12 maggio 2020):
«Per gentile concessione di una delle vittime, ho tra le mani la delibera di un’autorità incaricata di redigere le bollette ai tempi del coronavirus, adeguandole ai principi di semplicità e chiarezza che la situazione richiede. La delibera riguarda la riduzione della tassa rifiuti per le aziende in difficoltà e comincia con un sacrosanto richiamo a leggi, direttive e decreti-legge. Non più di cinque paginette. L’autore del documento è un maestro nel creare un clima di suspense e continua con una serie ben assestata di «considerato che», a cui ne aggiunge subito una di «considerato altresì che», senza però tralasciare i «considerato in particolare che», i «considerato poi che» e di sfuggita, i «considerato anche che» (3 pagine). La tensione narrativa è al massimo, quando entrano in scena i «ritenuto che», a cui non possono non accodarsi i «ritenuto anche che» e i «ritenuto infine che». Ma a pagina 20 (venti!), per l’impavido esploratore che sia giunto fin lì si staglia il meritato premio: l’articolo 1 della delibera, che al comma 2 rivela i parametri per calcolare la nuova tariffa. Eccoli: Tvnd (ap, Sap) = Cu ·Sap (ap) · Kd (ap).
Si coglie lo sforzo compiuto dal burocrate per riuscire diretto ed essenziale. Avrebbe potuto organizzare una caccia al tesoro o affidare la soluzione al gioco dei mimi. Invece si è limitato a un’equazione che qualsiasi impiegato con una laurea in matematica e fisica quantistica può agevolmente risolvere. Purché ne abbia una anche in psicanalisi.»